mercoledì 23 dicembre 2009

DI NASI ROTTI, COPENHAGEN E TEATRINI

Un anno fa, Gaza veniva bombardata da Israele, il Paese che con la Palestina  diede i natali a quel Gesù; grazie al quale, ogni anno di questi tempi, gli indici ISTAT sul consumismo possono crescere in tutto il mondo.

Un anno fa, Gaza fu stretta in una morsa di dolore, lacrime e, soprattutto, una valanga di bombe, lanciate da vigliacchi da una parte e, tacitamente, appoggiate dalla bella Europa dall'altra, dove si fanno TANTE riunioni e ballaro', che alla fine sono solo dei teatrini per mantenere occupata la digestione del telespettatore.

Un anno dopo, per chi non lo sapesse, le condizioni di Gaza sono molto ma molto peggio del naso rotto di Berlusconi (che non è stato mai a Gaza, lui che parla di amore).

C'è stato l'embargo da parte di Israele che ha bloccato sia le importazioni di medicine, viveri e materiali da costruzione, sia l'esportazione dei prodotti locali, favorendo così la chiusura di numerose fabbriche.

Povert&egrave, miseria forzata, depauperamento voluto, studiato, continuato. Una lenta agonia con al fianco chi sta a guardare. Tra questi, gli aguzzini israeliani e gli showman europei, tra cui il nostro perseguitato Berlusconi

Intanto, in Danimarca, cioè in Europa, si discute del clima che, parliamoci chiaro, è un problema legato ai soldi. Spegnere la CO2 significa spegnere il commercio globale. Impossibile. È ovvio che non si metteranno mai d'accordo. Teatrino. 

E mentre a Copenaghen si "discute" degli uomini del futuro (chissà quale futuro!), degli uomini vicini del presente ...chissenefrega!Teatrini.

Israele galleggia sui fiumi d'oro che provengono dall'Europa che, indirettamente, gli permette di fare quello che Hitler fece agli ebrei. A Hitler gli furono concessi 20 anni. E loro, (ingiustamente) per vendetta, ce ne stanno mettendo più di sessanta (nakba).

Smettete di andare allo StarBuck e comprare a Blockbuster!

Se volete documentarvi, dovete farlo su siti stranieri, visto che quelli in italiano non ne parlano più. 

 

domenica 20 dicembre 2009

DI TELEPOLITICA

A parte la mancanza di tempo, non ho voluto cimentarmi a giudicare tutto l'accaduto che ha fatto seguito al ferimento di Silvio Berlusconi, a cui vanno le nostre simpatie come uomini che debbono rispettarsi per natura, ma non certo come cittadini, visto che quello che temevamo si è avverato.

Di certo il colpo, sferrato dal povero disgraziato subito etichettato psicolabile non è stato il preludio né di una folgore sulla via di Damasco, né di un'ammaccamento di gamba alla Loyola. Nessuna conversione avvenuta. Anzi. Ritornano alla mente le parole di uno che disse che "difficilmente un ricco si converte". 

La prima riflessione è su ciò che ha generato questo gesto. In primis, lo psicolabile quasi subiva il linciaggio. Come fanno alcune frange estremiste dei Taliban. Per cui ho subito pensato  quando mandiamo i nostri soldati in medio oriente a sostenere da anni, ormai, massacri di cui nessuno sarà colpevole; quando abbiamo sentito dirci dal nostro presidente che "Bush è il mio migliore amico" (frase forse ripetuta per Putin), sapendo che Bush, e Putin, sono due sanguinari in cravatta che hanno avviato una macchina mostruosa di morte e distruzione dall'Iraq fino alla Georgia (e se non ne sapete niente leggetevi almeno il libro di Anna Polytoskaya), allora sì abbiamo davvero dubitato delle facoltà intellettuali del nostro.

L'arrivo di quel kilogrammo di souvenir è stato vissuto, invece, come l' ennesimo episodio di una serie tv, dominata dalla evidente finalità del soddisfacimento degli appettiti più bassi dello spettatore, che, invece di allontanarsene, ne contempla la "grandezza". A dispetto del piano destabilizzatore di una certa sinistra che sperava nel fattore morale, il "popolo" (quello che organizza le manifestazioni di solidarietà per i graffi del premier ) ammira del suo "eroe" le riuscite, da quelle erotiche (vedi le cosiddette escort) a quelle cabarettistiche (vedi i vari modi giullareschi con cui Berlusconi etichetta, ovunque si trovi, i cittadini italiani (o meglio, quelli che non stanno con lui o che non assoggettano la legge ai suoi desideri): coglioni, malati di mente, vigliacchi, eccetera. Si evocano parole come "amore e odio", quasi fossimo nel mezzo di un martirio, alla pari di un Ghandi o di un Luther King; si seguono con ansia le singole emoglobine chiudere le ferite del soggetto;  si organizzano manifestazioni di "solidarietà" (menomale che non le hanno chiamate di "beneficienza"!). E il nostro on.Berlusconi, che ripetiamo non ha ricevuto, anche se poteva, il dono della folgorazione paolina, continua il suo ritornello "Andrò avanti". Ma non capisce che l'unico modo per andare avanti è tornare indietro!

In primis, eliminare dal governo qualsiasi traccia e sospetto di contatto con la mafia, la nostra italianissima piaga della mafia che può arrivare a mettere quintali di tritolo dove vuole e uccidere come e quando vuole, senza nessun rimorso, come se fosse un film. Ricordatevi anche di Giuseppe Impastato.

sabato 12 dicembre 2009

BERLUSCONI E LA MAFIA: PARALLELI






Nel noto film Gli intoccabili (1987), Al Capone, durante il processo, disse all'avvocato che lo accusava (l'abile Kevin Costner) : "Sei solo chiacchiere e distintivi!"

A seguito delle dichiarazioni del pentito  Spatuzza (ovvero ex (?) boss mafioso), secondo le quali Berlusconi aveva "consegnato il Paese" nelle mani della mafia, il nostro Al Silvio ha detto "E che vi devo dire...? Siamo alle comiche. 'Che vi aspettavate? Sono tutte chiacchiere, tutte falsità''.

Frase un po' più lunga, ma credo il contenuto sia simile. Italiani, svegliatevi! Non è un film.




Ho letto con un senso di impotenza l'artciolo del giovane scrittore  PAP KHOUMA, italiano con tanto di documenti italiani, che vive e lavora in Italia, ma con il colore della pelle "nera".

Il dio preferito dagli italiani, si sa, è la televisione. Gli altri dei hanno tutti la stessa radice: tele-scopaggio, tele-novela, tele-vendita,tele-promozione, tele-cronaca. Ne deduciamo che, in media, e soprattutto per quei medi (o mezzi) uomini che cavalcano il cavaliere (scusate il gioco di parole) abbeverandosi alle sue stalle (televisioni e annessi), il giudizio medio è mutuato dalla televisione. Non mi meraviglio che la gente comune si esprima come riporta il signor Khouma nel suo breve ma angosciante racconto: Nero=extracomunitario=ladro=sporco=cretino. Avviene un po' come negli USA (da cui, a differenza di altri europei,  abbiamo preso quasi tutto), dove la paura è inculcata dai media: arrivano la cavallette, proteggetevi! ci sono i neri in strada, sparate! 

Con un Paese governato da un autentico cretino, supportato dal popolo dei mangia-cristiani la Lega, e circondato, ahimé, da una sinistra tiepidissima, eccetto il poliziotto Antonio Di Pietro; con un popolo allo sbaraglio, una troppo timida e sparpagliata lotta giovanile, se non a volte strumentalizzata; con la diffusione persino nell'aria dello sterco-padania (scusate per tutti gli altri uomini dotati di razio che vi abitano, ma mi riferisco, come intuite, alla Lega) che incita al razzismo da Ku Klux Klan (attenzione: anche quelli del KKK andavano a messa!), dobbiamo sperare solo che questo sia il fondo in cui è precipitata la nostra nazione. In altri tempi, avremmo preso le armi in mano, visto che con le buone non ci si cava nulla. Ci rimane solo la speranza che la natura faccia il suo corso e la preghiera che questo stato di cose faccia soffrire la gente almeno il meno possibile. Ma, ahimé, forse anche questo dipende da noi. 

martedì 8 dicembre 2009

ALL'IMPROVVISO TUTTI CRISTIANI

Fa davvero ridere (se non piangere) l'aloha di sostegno che è giunta al cardinale Tettamanzi, arcivescovo di Milano, dopo che gli ubriachi (non so di quale liquore, ma credo di indovinare, visto il color-dollaro delle loro uniformi) leghisti, per mezzo del loro portavoce Calderoli, hanno affermato che il porporato non "parla ai milanesi". Se volete potete leggere la notizia qui.

Dalle Alpi alle piramidi, da Fini allo scout Pier, tutti si son levati a sostegno del porporato, emettendo frasi false tipo "Gli attacchi della Lega al cardinale Dionigi Tettamanzi, cui va tutta la mia solidarietà, sono il frutto di una posizione strumentale che non fa bene al Paese. L'identità cristiana dell'Italia non si difende attaccando chi la rappresenta". Questa era di Maurizio Lupi del Pdl, sì proprio il Pdl, il partito del nostro inviagrato conte Silvio Berlusconi che, come ovvio, non ha aperto bocca sulla vicenda (su questi fatti la tiene sempre chiusa, ricordate il beato di casa Cosentino? Forse perchè gli interessati dai fatti, attanagliandolo per gli zebedei, lo impossibilitano a pronunciar parola. In tutti gli altri casi, quando si tratta di parlare ai cittadini, o rispondere alle loro lamentele e esigenze, essendo liberato da tale morsa, apre bocca. Ed è allora che dovrebbe davvero chiuderla!).

Per i potenti come il cavaliere-cavalcatore Berlusconi, e tutti quelli che a lui si inchinano, sanno che quando fanno gli accordi li devono rispettare, altrimenti salta il loro gioco di potere. Così, nella vicenda non sono intervenuti i pezzi grossi, i diretti interessati. Tralasciando gli interventi degli improvvisati cristiani che all'improvviso difendono la identità cristiana dell'Italia (e dove erano quando si parlava di mandare i nostri soldati a sostenere una guerra omicida in Iraq e Afghanistan? Dove erano quando Berlusca emanava leggi personali?Dove erano quando si riportavano indietro i diseredati che giungevano a Lampedusa?), mi domando dove sono gli altri cristianissimi politici e non, per non parlare del papa (lentezza storica della Chiesa?). Il sindaco di Milano, e tutto quel movimento (di business) detto Comunione e Liberazione che ho avuto il dispiacere di conoscere quando ero ragazzo. Ne avevo letto qualche libro a proposito e devo dire che l'origine mi aveva quasi affascinato. Povero don Giussani! A Bologna, ad esempio, tutto è militarizzato e direi anche "sequestrato" da loro. E guai se protesti! Ti sputtanano in pubblico con i loro super-mezzi e i loro super-spazi (tutti conquistati). Lo sapete che avevano anche un servizio di spionaggio (del tutto puerile)? La loro missionarietà consisteva nell'integrare gente (nel loro gruppo). Se eri dentro, ero salvo. Loro erano tutto, facevano tutto, le pensavano tutte. Tutti gli altri, fuori dalla comunità erano fuori. Odiavano, in un certa senso, gli extracomunitari, quelli fuori dalla  (loro) comunità .

Ma la cosa strana è che non intervengono più in pubblico su fatti come questo. A voi il (severo) giudizio.

LA BARZELLETTA DEL CLIMA


Nuovo summit sul clima a Copenaghen, nuova barzelletta farcita di meeting tanto cari ai diplomatici del mondo. Anche questi incontri si ridurranno a un nulla di fatto, ma non tanto per la mancanza di accordi, quanto per l'impossibilità sistematica di raggiungere un accordo.

È voler far volare una nave mettendoci le ali. La nave non volerà mai. Occorre un altro strumento per volare, l'areo appunto. Così è per il clima. Perchè? È semplice. In primis, perchè il commercio, avendo perso quella caratteristica di scambio di prodotti locali, ha distrutto i confini nazionali, ha potenziato all'infinito le multinazionali che hanno distrutto le economie locali e ha favorito l'inquinamento globale. La globalizzazione significa che un'azienda può avere sede a New York e produrre in Messico o in Cina. Ne risulta che le emissioni gringhesche si riducono, ma quelle messicane e cinesi aumentano. "La Cina è colpevole" grideranno i falsi e ciechi (se non ipocriti) paladini del futuro del nostro pianeta (mentre il presente di milioni di persone irachene, afghane, del Darfur eccetera, può tranquillamente calare a picco). È un meccanismo quasi perfido: i Paesi ospiti delle multinazionali si mettono il mantello da mentori del futuro pulito dell'ecosistema, mentre nulla obiettano al fatto che le stesse multinazionali producono all'estero, inquinando là e nascondendo di qua, e vendono i loro prodotti in casa. Mi chiedo cosa possa fare la Cina o chi per essa di fronte al fatto che quasi ogni prodotto che usiamo ogni giorno viene prodotto nel continente di gengis kan. Quest'anno gli USA hanno ridotto le emissioni e la Cina li ha aumentati. Ma se andate a leggere i numeri che si riferiscono alle importazioni di prodotti MADE IN CHINA in America, vedrete che sono raddoppiati. Qui sorge il dilemma: chi è colpevole dell'incremento, chi ha prodotto o chi ha ordinato il prodotto?Non si può incolpare l'operaio, ma il padrone dell'operaio, o no?

Di fatto, anche se tutte le automobili andassero a batterie e se su ogni casa ci fosse un sistema fotovoltaico e se la FIAT andasse a enegia eolica, il tasso di inquinamento dell'atmosfera non cambierebbe molto, perchè il maggior contributo è dato appunto da navi e aerei, soprattutto militari. Sono loro infatti a dover sostenere la mole di scambi commerciali che avviene da anni nel pianeta. Per fare un esempio, pensate che in Giappone possono bere caffè Illy, piantato in Brasile, tostato in Italia e venduto in Giappone. Ridurre le emissioni significa ridurre gli scambi commerciali, cosa quasi impossibile con l'assetto economico mondiale. 

Intanto, il nostro studioso di arti politiche, il facoltoso (si fa per dire) nano-inventa-leggi, e non-abbronzato, il meglio noto Silvio Berlusconi, continua a favorire la costruzione di centrali nucleari. Così oltre alle scorie già scaricate dalla camorra nei mari calabresi, ci ritroveremo le scorie in tutta Italia. Tranne che ad Arcore, perchè nella lista dei siti prescelti dall'ENEL non c'è la Lombardia. Strano che nell'elenco delle città prescelte ci sia la Campania, il Lazio, la Sicilia. Un caso? Mancanza di fiumi in Lombardia?

giovedì 3 dicembre 2009

LA RUSSA-FRATTINI, COME TI NASCONDO LA VERITA'




Bigona aver stomaco a leggere le notizie italiane di questi tempi. L'espressione significa proprio "cercare di trattenere il vomito".
Ma oggi non so se ci riesco. Accanto alla notizie dell'asilo di Pistoia (genitori non date i vostri figli a dei pazzi!), c'era anche la notizia del rinnovo del supporto italiano alla missione in Afghanistan. Il ministro-soldatino La Russa, che quando parla sembra di voler sputare in faccia all'intelocutore, soddisfatto, annuncia che "manderemo altri 1000 soldati in Afghanistan".
Il ministro-fantoccio Frattini, tipico manager-schiavo italiano privo di maroni (per non essere troppo forte, anche se sarebbe il caso, uso la fraseologia nordica per non usare quella meridionale. La scelta, comunque, non vuole per niente evocare l'immovibile Maroni), lui che ama i bambini (come si apprende dal suo sito web), accompagna il coro con le solite parole tratte dal suo limitato politichese:
"La transizione avrà una definizione temporale. La fine del mandato di Karzai, il 2013, è il limite massimo. Vedremo se sarà possibile il 2011". Il ministro rivendica l'impegno italiano che pone il nostro Paese "in una posizione di particolare rilievo avendo dato una risposta molto consistente alle richieste della Nato".

Per chi si è perso le puntate precedenti, vorrei ricordare che, grazie alla risposta consistente dell'Italia alla NATO (vedi alla voce USA), abbiamo contribuito alla morte di oltre 70,000 civili in Afghanistan e 1 milione in Iraq (questa è la cifra che si è riusciti a contare fisicamente), tra cui la maggior parte donne e bambini. Vi allego il link per chi volesse approfondire (se ha stomaco) . Per l'Iraq, idem: questo è il link

Di questi tempi à meglio non dire la veritè altrimenti il papino si arrabbia (tipica sua è espressione, molto elegante e raffinata, soprattutto per un primo (dux) ministro è appunto: "adesso mi sono rotto").
Che volete che sia un bambino afghano macellato in più? La sua sfortuna è di non essere nato a Pistoia.

P.S. Vedrete che al prossimo funerale di qualche militare italiano morto in Afghanistan, tutti i porporati di tutte le porpore verranno a fare giuste e sante prediche, ma nessuno di loro vi citerà il numero che io vi ho riportato. Forse non leggono i blog. Oppure, il contrario.