venerdì 13 febbraio 2009

A parte l'etica

Come tutti sapranno, in Italia è morta Eluana, la donna che viveva da lunghissimo tempo in stato cosiddetto "vegetale". Vorremmo piuttosto chiamarlo stato ignoto.
La vicenda, come altre in passato in questo Paese, è diventata, grazie alla mancanza di pudore dei giornalisti (berlusconiani), una vicenda della politica che, come al solito, ha preso la vicenda e l'ha strumentalizzata. Berlusconi, che si basa sugli elettori cattolici, non ha potuto far altro che uniformarsi al pensiero vaticano e, anche questa volta, per lui "Roma vale qualsiasi opinione".
Il mio personale parere è alquanto semplice. Si è trattato di smettere l'accanimento terapeutico.
Che significa sospendere le cure mediche che, invece di migliorare la persona, la pongono in uno stato di continuo e lento deterioramento. Anche se io stesso non mi fido di questo pensiero, perché 1) non sappiamo cosa succede nel malato (magari sente e percepisce per altre vie 2) non sappiamo se domani stesso guarirà, vorrei soffermarmi sul cosiddeto testamento biologico.
Molti, sui blog, si sono lanciati a fare il proprio testamento biologico. Sostenitori di questo documento sono, come al solito, gli anticlericali che scambiano la libertà personale con il mistero della persona umana. Per loro, l'unico metro di giudizio si riduce alle esigenze della loro libertà, anche se erronea.

Ma, supponiamo di appoggiare questa pretesa. C'è un solo problema. E' che questa pretesa assomiglia a un paradosso. Perchéà:
1) Se la permettiamo, allora dobbiamo anche stabilire chi deve metterla in pratica. Il richiedente non può, visto che non può agire. Ergo, solo una terza persona può farlo. Quindi, il malato, inabile di cambiare un documento scritto magari per sbaglio, delega l'atto di "uccisione" a una terza persona, che, stando alle leggi, diventa uccisore.
2) Permettere simile pretesa. significa che la persona può decidere quando e come vuole di togliersi la vita. Non è lo stesso che dire che il suicidio è lecito? Ma ricadiamo nel caso precedente, perché il suicidio presuppone lo stato vigile della persona, mentre qui la persona è addormentata. Quindi è suicidio o omicidio?
3) Se permettiamo questo documento, vuol dire che, in fin dei conti, ognuno decide come morire. Quindi non sarebbe lecito vendere anche la droga?
4) E quelli nati dalla nascita in stato vegetale? Come facciamo? Chi li toglie di mezzo? Non hanno avuto nemmeno la possibilità di decidere...

Non so. Forse l'accanimento terapeutico è la via migliore per risolvere l'inghippo, a patto che non si trasformi in eutanasia (cosa mostruosa, come accade in alcuni Paesi europei in declino)
Si parla, spesso, male dell'oriente, chiamandoli pagani. Per molti versi lo è. Ma ci sono Paesi orientali dove né l'accanimento terapeutico né l'eutanasia sono permessi. Considerano la vita, forse, più sacra di quanto lo facciamo noi.
Purtroppo in Italia c'è un quarto potere che confonde le cose e le esalta fino alle stelle. E' il potere mediatico. Nessun pudore per nulla, come si deduce dal formato di qualsiasi testata giornalistica, dove la morte dei bambini palestinesi è affiancata alle foto dei culi di quelli del GrandeFratello. Questo la dice tutta sulla discesa dove stiamo viaggiando.