sabato 12 luglio 2008

L'attesa dei poveri


Ci sarebbero tanti altri argomenti di cui parlare, come qualche suggerimento da dare a chi si appresta a volare in Australia...ma per adesso continuaiamo a concentrarci sul nostro uomo:il signor Berlusconi.

E' stato da poco al tavolino di Abu Mazen, capo della Palestina. Le battute preferite del nostro presidente del consiglio sono quelle che si riferiscono a se stesso, come se fosse una prima donna che ha paura di perdere la sua bellezza. Si congratula con Abu Mazen non tanto perché sappia di lui chissache, ma solo perché è un suo coetaneo. E' la stessa cosa che ha detto quando ha incontrato Bush, parlando di McCain.
Lui, lui, solo lui. Il culto della personalità e il potere dell'Italia. Cosa c'è di meglio di un capo di regime simile?
In questi incontri, però, si deve parlare, purtroppo anche di politica. E Berlusconi non si azzarderebbe mai a dispiacere il suo interlocutore. (Capita a volte che a certi dica certe cose, ad altri, nemici degli altri, dica il contrario, e così dopo finisce con lo scusarsi, come è capitato con il pacchetto sicurezza. Poverino, l'età lo mette in confusione. )
Perciò, ha cordialmente detto che "è stata l'Italia a mettere nella Black list Hamas". Ma che opera lodevole! Peccato pero' per due cose, che non so se sono note ai berlusconiani (ovviamente sono tutte cose documentabili)
1) Hamas è una risposta violenta a una situazione violenta sbilanciata, e istigata dalla violenza sbilanciata sulla Palestina, da oltre 60 anni.
2) A rigor di logica, nella black list ci dovrebbe finire Israele, visti i massacri che sta commettendo da piu' di sessant'anni in Palestina. Ricordiamo tutti i massacri di Hitler sugli ebrei, ma non ricordiamo i massacri perpetrati dal 1948 ad oggi su gente inerme della Palestina.
Non so se Berlusconi sa che dal 1948 in Palestina sono scomparsi 420 paesi. Per fortuna ci sono ancora i superstiti delle deportazioni, vecchi di 70 anni (la sua età!) che ancora ricordano con le lacrime agli occhi quei giorni di dolore. Non solo: Israele iniziò la sua silenziosa, e approvata dagli USA, campagna di massacri, con il piu' tragico, quello di Sabra e Shatila, dove cadaveri di donne e bambini, anche in fasce, ammucchiati nelle vie, inermi, furono trovati nei villaggi di Sabra e Shatila. Imputati: nessuno.
Non so se Berlusconi sa che i deportati, che ancora oggi vivono, sono stati privati di tutto, compresa la loro terra. Non so se Berlusconi sa che le prigioni dove vengono imprigionati i prigionieri Palestinesi, comprese le donne, che vengono imprigionate magari solo per aderire a organizzazioni politiche, sono gabinetti a cielo aperto, dove avviene di tutto, peggio che nelle carceri americane costruite in Iraq. Anche queste cose sono tutte documentate, in particolare in un film "NAKBA", di un certo HIROKAWA, un giapponese che ha ricercato per piu' di trent'anni le tracce di queste oppressioni. Tutto ben documentato. Vi invito a dare un'occhiata al suo sito NAKBA.
Al signor Berlusconi, indaffarato nei suoi viaggi diplomatici, potrebbe esser un buono strumento di informazione gustarsi sull'aereo questi documentari semplici semplici, poche parole e molti immagini, lui che di immagini se ne intende.

0 commenti: