mercoledì 23 febbraio 2011

Quale ministro

Non poteva meravigliarci l'intervento di Frattini il burattino che di fronte a questa nuova (e ce ne saranno altre) tragedia del popolo Libico si è limitato a dire "che dobbiamo essere cauti con questa transazione del regime e preoccuparci degli europei che vivono là". Vedete: non è importante che ci siano dei poveracci che vengono bombardati mentre dimostrano per le strade; non è importante che della gente voglia far valere i propri diritti in un regime totalitario come quello di Gheddafi alimentato dai soldi del paperone Berlusconi che li succhia a sua volta agli italiani intronati (ma Berlusconi non era uno per la libertà? E come mai tutte queste sue visite passate in Libia, a sciorinare le foto della sua famiglia, eccetera, eccetera).È importante,invece, che degli europei, di razza superiore secondo il parallelo fatto dal nostro ministro, siano là in quella terra di selvaggi. E quindi è giusto che ci dovremo spaventare per quei disgraziati che arriveranno a flotte da noi.

Un ministro d'altre epoche avrebbe detto invece così:
"Questo massacro deve finire subito. Gheddafi deve piantarla di fare il dittatore se vuole trattare con l'Europa e con noi. Ogni uomo ha diritto all'espressione di parola e di religione. Accoglieremo tutta la gente che scapperà da questo regime sanguinario, come tutti gli altri che esistono, come quello in Russia-Cecenia".
Quale ministro lo dirà?

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