Ai miei affezionati 7 lettori, ovvero i 7 samurai che cambieranno il mondo, i magnifici 7 che cavalcheranno gli albori delle nuove ere, propongo il messaggio che mi è giunto da un amico, un po' idealista ma che a volte ci becca. Leggetelo tutto e non vi strappate i capelli.
"Caro Clib, volevo farti partecipe della mia disperata avventura in quest'Italia, dopo un forzato trasloco dall'Oriente. Ahime', mi mangio i gomiti e anche i talloni. Tra le tante scartoffie che bisogna fare per vivere in questo Paese, c'è anche la conversione della patente. Ebbene, ho pensato di far esplodere qualcosa (un petardo, chetticredi!), ma mi sono trattenuto. Non ti scrivo i dettagli perché senno' vincerei il Pulizer dei disperati. Ti metto il resoconto a mo' di novellina.
Passo uno. Recarsi in Motorizzazione. Distanza della Mot. più vicina, 60 km. Salerno.
Sportello 15. Informazioni
"Dovrei fare la conversione della patente"
-"Sportello 4".
Mi reco allo sportello 4, che si trova alle spalle dello sportello 15; lo dico perché i due possono benissimo parlarsi. Lo dico per quello che viene dopo.
Allo sportello 4, un tizio che nemmeno mi guarda mi chiede:
"Ha la documentazione e i moduli pronti?"
E io, ovviamente, dico "No"
-"allora vada allo sportello 15, Informazioni"
E già mi sorge una domanda che sa degli spruzzi iniziali della mia bile: perché il tizio dello sportello 15 non mi ha fatto questa domanda?
Vado allo sportello 15.
E il tizio, di cui ho il nome ma che non cito per pietà, all'inizio dice:
-"La conversione della patente giapponese? E mi ca si può fare!"
Mentre rimango inebetito, il tipo si corregge, guardando un foglietto appiccicato sul vetro con la lista della patenti convertibili. Ed esclama: "Ah, no si può fare". (Sapevo che si poteva fare, visto che in Giappone ho fatto - in un'ora, la conversione della patente italiana).
Mi dà due moduli e io mi siedo, con calma e timida contentezza, perché pensavo di potercela fare.
Mi metto a riempire i moduli, mi precipito allo sportello 4 e mi accorgo, mentre faccio la fila, che c'è appiccicato sul vetro un ciclostilo di come va presentata la modulistica. Le ricevute vanno attaccate al foglio, con la spillapunti. E i documenti di identità vanno presentati in duplice copia. Mi avvicino e chiedo: "avete della colla o la spillatrice?". Risposta: "No". "Dove posso fare delle fotocopie?". "Qui no".
Poco male. Mi precipito fuori alla ricerca di una cartoleria. La tensione sale, e mi trattengo dal maledire tutta la burocrazia italiana compresi i burocrati e i loro schiavi, il cui unico sforzo nella vita sarà stato quello di comprarsi l'ultimo iPhone e farsi la solita vacanza ai soliti posti dove passa il vip di turno. La tensione sale perché non trovo nemmeno una cartoleria nei paraggi. Mi devo accontentare di un supermercato distante 5 km con un traffico urbano mai risolto da 30 anni. Compro la colla (due tubetti 3 euri, e una biro,perché non avevano nemmeno quella). Ritorno alla Motorizzazione, mi precipito allo sportello 4 e non c'è nessuno. Torno allo sportello 15, dal solito ometto abbronzato col sorriso tipo delle sfingi egiziane.
"Scusi, ma allo sportello 4 non c'è nessuno?"
"Noi chiudiamo alle 11:30".
Non riesco a dire nulla. Non riesco nemmeno a dire "Scusi ma dove cavolo sta scritto? O perché non me l'ha detto prima?". Subisco, per ora. E torno a casa. Uscendo mi accorgo che l'orario al pubblico c'era. Scritto su un singolo cartello celeste, nascosto all'occhio del pubblico. Vabbe', dura lex sed lex.
Ritorno. Dovrei dire anche di tutta la barzelletta che ho subito per avere un certificato medico firmato dall'ASL. (L'ASL del mio paesello apre dalle 8:00 alle 10:00. Poco male. Mi dicono che ci vuole un certificato di buona salute del mio medico curante. Io non ho il medico curante. Quindi, devo prima aprire il codice fiscale e quindi ottenere l'assegnazione del medico. Il medico mi scrive così su un foglietto che sto bene, e non ho malattie. Torno all'ospedale e il burocrate di turno mi fa' "Ci vuole un modulo prestampato". E lì la mia prima esplosione "Dove cavolo c'è scritto che ci vuole un modulo prestampato, dove?". Costo del certificato medico 14,62 + 9 + 29 euri = 52,62).
A proposito i versamenti da fare alla Motorizzazione sono due, in totale circa 50 euri.
Mi precipito direttamente allo sportello 4, dove non c'è nessuno. Sono le 10:00. Guardo il tizio a fianco, credo sportello 3 o 2, che sperava non lo guardassi onde rispondere al mio gentilissimo "Scusi, non c'è nessuno?". "Non lo so". Avrà avuto i suoi problemi. Ma anche io ne avevo.
Aspetto 20 minuti esatti e si presenta la nostra prossima protagonista. Una bella signora sulla cinquantina che sicuramente si preoccupa della comparsa delle rughe, della linea e di tutte ste minchiate. Si siede, lentamente, come se da un momento all'alstro dovesse rompersi qualcosa, e mi guarda con un falso sorriso. Io chiedo "scusi ma dov'era? Sto aspettando da 20 minuti". "Saranno al massimo 5". "Come si chiama? Non vedo il suo cartellino". "Me lo sono dimenticato. Perché mi vuole conoscere?". Non ho proseguito e mi sono sorbito il suo pessimo senso dell'umor.
Consegno i documenti. E qui inizia il bello. I documenti vengono passati allo sportello di fianco, sportello 4 o 6. Dove c'è un ragazzo della mia età, forse, che vedo indaffaratto e tutto concentrato sullo schermo del computer, spulciando uno ad uno i fogli che avevo preparato.
Dopo 30 minuti, mi chiama.
"Allora, qui non va."
"Cosa non va?"
"La traduzione della patente va bene, ma la firma del console deve essere vidimata in prefettura".
"Cosa? Ho speso già 33 euri per farmela fare a Roma all'ambasciata!"
"Lo so. Ma la legge è questa. Vada in prefettura e se la faccia vidimare."
"Ma dove stanno scritte ste cose o perché non me le avete dette prima!"
"Poteva guardare su Internet!" comincia a urlare il tipo.
"Innanzitutto io non sto urlando e poi Internet vale più del faccia a faccia?"
"Questo non lo so. Io le sto dicendo cosa deve fare. Senon vuole farlo non lo faccia".
"Andiamo avanti".
"Per l'altra persona (che non è italiana) deve presentare un certificato di nascita."
"Cosa?Il passaporto non va bene? C'è scritto dove è nata?"
"No. Mi serve un documento che certifichi la città dove è nata l'altra persona".
"Ce l'ho. Certificato di matrimonio, rilascito dal comune"
"Non va bene. Non è un documento ufficiale".
"Quindi, il comune è un'istutizione non ufficiale? Domani glielo vado a dire a quel pirla del sindaco".
"Non mi interessa!" ricomincia ad urlare il giovanotto.
"Io non sto urlando.Andiamo avanti".
"L'atto di nascita deve essere convalidato in Tribunale".
"Cosa?"
E qui, me ne vado, afflitto, avendo perso un'altra giornata di lavoro così.
(Provate a chiedere tutte queste cose al numero telefonico della Motorizzazione di Salerno. Non vi risponderà mai nessuno. Niente di niente.)
Dovrei qui iniziare un'altra lettera per divertirci (si fa per dire) sullo stato di servizio dei tribunali.
Mi limito solo a poche conclusioni. La prefettura che mi ha convalidato la firma del console (controsenso visto che il console è un pubblico ministero all'estero. E' come se l'Italia chiedesse a Obama di convalidare la sua firma) non ha fatto altro che prendere un foglio prestampato, stamparci sopra lo stemma della Repubblica e metterci una marca da 14,62. E siamo già arrivato a più di 100 euri, senza contare la benzina. Il tribunale, ovvero la cancelleria, ovvero l'ufficio della giurisdizione volontaria (trovato dopo tante fatiche, l'ufficio era chiuso per il tizio, unico responsabile dell'ufficio, aveva avuto un lutto in famiglia ...e nessuna lo sostituiva!!!), ha preso l'atto di nascita originale e ha appiccicato due marche da bolla da 14,62. E siamo a 130 euri. Mettiamoci altri 20 euri di foto (3 per la patente, 3 per il certificato medico), siamo a 150 euri.
Ti allego una foto che ho fatto di tutti i documenti che ho presentato.
Mi chiedo quel procellum di Calderoli, ministro grasso della semplificazione, cosa fa? "
0 commenti:
Posta un commento