In un mese ne abbiamo viste delle "belle", e ho pensato a come "bloggare".
Parto dalla notizia recente riguardo la crisi dell'euro che chissà quanta gente comune avrà capito. Ve lo spiego io in parole semplici.
Ci sono una dozzina di uomini, perlopiù nullafacenti, intelligenti, furbi e saldamente attaccati alla temporalità come un virus, che giocano a soldi. Tanti soldi. Non comprano "cose", non scambiano oggetti, non muovono saperi...niente. Loro giocano a soldi. Comprano e vendono valute, comprano e vendono titoli. Sono ricchezze cosiddette finanziarie e il luogo dove avviene questo barbaro gioco che osano chiamare lavoro si chiama "mercato finanziario" o "borsa".
A causa di questi giochi (una nota: il solo mercato della compravendita della valuta ammontava l'anno scorso a 10 trilioni di dollari, circa 3 volte lo stimolo economico che Obama ha fatto), le valute e il loro potere di acquisto si degradano. Questi uomini inoltre guardano ai fatti non perchè vi siano interessati o mossi da qualche simpatia per il genere umano. Loro sanno tutto di ogni Paese, sanno delle condizioni sociali della gente, degli scioperi, della politica, eccetera. Ma perchè lo vogliono sapere? Semplice, perchè questi "fatti" per loro sono "indicatori". Uno sciopero di massa per il dimezzamento degli stipendi per loro è un buon indicatore dell'imminente svalutazione della moneta di quel Paese, e quindi si accingeranno a comprare o a vendere ingenti somme di denaro (tutto avviene stando davanti a un computer).
Queste operazioni che smuovono fiumi e mari di denaro virtuale destabilizzano i Paesi, vedi la Grecia, con fughe enormi di moneta. Quindi il problema non è la condizione della gente, ma la stabilità del mercato finanziario.
Oggi ho letto che il nostro paperon-de-paperoni Silvio Belrusconi si è il merito di avere "salvato" la situazione contribuendo a convincere gli altri irresponsabili della UE a ristabilire la situazione (per inteso il meno-che-signor Silvio ci teneva a questa cosa visto che lui è il primo speculatore finanziario, guardate dove sono i suoi patrimoni). Ma l'obiettivo era solo stabilire il mercato e non affrontare il problema vero, ovverosia la mancanza di una politica sociale del lavoro. In Europa e in Italia c'e' stato un massiccio licenziamento a tutti i livelli, esportando la manodopera all'est e comprando la professionalità ancora più a Est (in Cina un ingegnere guadagna quanto un bidello di scuola elementare se non meno). L'unica politica sociale del lavoro che hanno avuto le aziende, di tutte le aziende, è stata: salva il culo dei soci, il resto "è la crisi". Così, gli stipendi si dimezzano, le famiglie spendono sempre meno in tutto e le aziende pagano meno tasse e lo Stato non incassa denaro e aumenta il debito pubblico. Succederà presto anche in Italia.
Ma i nostri magnati incravvatati e dalle mani liscie e bianche come i marmi del cimitero dicono che "va tutto bene", che stiamo bene, che l'Italia sta bene.
E noi abbocchiamo.
0 commenti:
Posta un commento