lunedì 17 maggio 2010

TUTTA SCENA

Ovvio che mi dispiace per i giovanissimi morti sulle strade dell'Afghanistan. I soldati sono soldati. O obbediscono o si ribellano. Siccome non sono costretti, non possono ribellarsi, ma solo obbedire.

Veniamo allora ai mandanti, a coloro a cui devono obbedire. In sostanza, devono obbedire a degli imbecilli, ovverosia, andando all'etimologia della parola, a gente senza "bastone". Ciechi, guide di ciechi. Il povero Napolitano, che non versa lacrime e non prova senili emozioni di fronte alla falsità imperante dei suoi inquilini che hanno ridotto il Paese a un presidio di magnati, prova emozione per queste morti. Strano, non prova emozione per tutti i brandelli di bambini, uomini e donne innocenti sparse sulle montagne dell'Afghanistan che i "nostri" colleghi anglosassoni lasciano, in sordina, da quando è iniziata la cosiddetta operazione di "pace" in Afghanistan.
Frattini, maestro di originalità, che recentemente aveva dichiarato di essere un sostenitore dello Stato di diritto, continua a intonacare la sua faccia della cipria del suo capo, usando, ad libertatem, parole come pace e democrazia, come una meretrice usa la parola amore.
Il nostro governo è senza morale, senza ideale. E lo è anche la sua controparte, la dormiente sinistra, più amorale e libertina della destra.
In tutta questa scena, che vediamo ripetersi negli anni, con false lacrime di coccodrillo, spunta il porcellum Calderoli che, per ribadire la "superiorità" genetica dei lombardi padani, si commuove dicendo che la missione va rivista perchè forse questi sacrifici non servono (forse la coscienza lo stava salutando col fazzoletto...lui la guarda partire e dice) "Ma c’è una comunità internazionale, prendiamo le decisioni insieme a loro" . Come dire, diamo la colpa agli altri, che va sempre bene.
Bossi, tentenna, tenta uno slalom, dicendo che le "guerre non sono mai una bella cosa", ma risale sulla montagna dei papiminchiavizzati e dice che "l'Italia mantiene la parola" (a chi?) e aggiunge che morire in Afghanistan è per una causa giusta e importante. Vorremmo chiedergli quale. Ma dubito che arriveremo mai ad ottenere una risposta.
Più vomitevole e falso Schifani, che appunto schifanizza il nostro rispetto per lo Stato italiano. Dice: "Ancora una volta l'Italia piange altri due suoi caduti per la libertà e la pace. Due soldati italiani uccisi dal terrorismo perchè difendevano la democrazia e la sicurezza internazionale"
Chi passa il tempo a leggere i blog sicuramente avrà un minimio di forza intellettuale per capire e anche dimostrare la falsità dell'uso di queste parole, democrazia e libertà . Perchè chi passa ore su Internet sa cosa succede laggiù, sa che non è una guerra ma una invasione, come quella in Iraq, perpetrata con la scusa dello Stato di diritto e di minchiate simili. Ma purtroppo queste sono le frasi che la gente comune in Italia sentirà e la stessa gente comune verrà plasmata su questi pregiudizi di bassa "Lega" (afghano = terrorista) e la gente comune continuerà a votare loro, i grandi attori di questa fiction che è l'Italia. Siamo un Paese senza unità, altro che unità d'Italia (molto bello il post sul libro di Pino Aprile che vi suggerisco [ a tutti i miei amici del Nord]).

0 commenti: