Spostiamo un attimo l'attenzione da Berlusconi a Maroni, che ne sta combinando di tutti i colori.
Vorremmo davvero capire e far capire agli italiani i rappresentanti che si sono scelti.
Dunque, questo problema della sicurezza sta diventando una paranoia. Sembriamo gli Stati Uniti,
che vivono sul terrore: terrore del terrorista, terrore del nero, terrore delle armi chimiche, terrore del bug-anno-zero, terrore, terrore e ancora terrore. Basta guardare un qualsiasi telegiornale americano per rendersene conto. (Ma questo terrore e' proficuo, perche' la gente, che non pensa piu' di tanto, segue la tv, la loro sacrosanta chiesa, con tutti i loro sacerdoti e predicatori).
Allo stesso modo facciamo noi, il popolo di Dante Alighieri, piegato, involontariamente o meno, agli andazzi della tv.
E non bastano le intercettazioni del premier che lo vedono in veste di manipolatore di un intero Paese, che lo vedono scherzare e giocare come al monopoli con le "cose" italiane, a far convincere gli italiani che hanno sbagliato. Ma noi speriamo, speriamo.
Dunque, dicevamo, Maroni sembra ossessionato dalla sicurezza. E con questa ossessione sembra portarsi sulle spalle il carico fittizio di una missione assegnatagli da chissà quale popolo ("sono milioni gli elettori che vogliono delle risposte"). E le sue trovate non accettano scuse. Frasi spesso ripetute sono ad esempio "noi andremo avanti e non baderemo a polemiche moralistiche infruttuose". Rivediamo ancora una volta il motto "andiamo avanti", tipico di un paese fascista, non democratico. La democrazia, intendo, cioè, un potere democratico, deve ascoltare tutti, imparare da tutte le voci in gioco e, paradossalmente, ammettere anche che forse sta sbagliando. Come si fa a volte in Francia. Ma noi siamo amici di Bush non di Sarkosky.
E allora, gli italiani, a ragione, erano stufi di rapine, violenze, assassini, eccetera, e chiesero più sicurezza. Giusto. Cosa farebbe un Paese normale? Intensificherebbe i lavori di polizia, cercando di non renderli lavori di "pulizia"; cercherebbe il parere di esperti sul campo, per far sì che le regole si adattino alle circostanze. Invece, noi, no: chissà per quale iperbole siamo andati a finire col prendercela con i rom! Addirittura, il nostro Maroni voleva le impronte digitali!
Vedete? C'è un'insensata paura del diverso, causata da ignoranza e pressapochismo di giudizio sull'uomo. Lo Stato perfetto, pulito o "bello" ,come disse una volta il presidente giapponese Abe Shinzo parlando del suo Giappone come "il bel Giappone", non è lo Stato ermetizzato, blindato, dove non risiede che una sola cultura o un solo modo di vivere. Nel passato abbiamo visto quali sono stati gli effetti di tali acrobazie politiche. E non crediate che i nazisti siano arrivati al potere dicendo "noi non amiamo che la Germania e solo essa, tutti gli altri li dobbiamo far fuori". No, è stato un processo lento, minuzioso, di frasi come "noi andremo avanti per la nostra patria", "noi abbiamo l'appoggio dei cittadini", eccetera che hanno portato la Germania alla rovina.
Essere stati eletti non vuol dire che quello che si farà dopo è oro colato. Altrimenti sprofondiamo nello statalismo, o nella dittatura di fatto, meno violenta dei tempi dei nostri nonni, ma più efficace perché capace di manipolare le decisioni più intime dei cittadini.
Il ritorno
6 anni fa
1 commenti:
non donna di provincie, ma bordello!
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