martedì 20 maggio 2008

Ve l'avevo detto

Riporto pari pari un articolo che riporta i commenti di Bruxell riguardo l'Italia. Ve l'avevo detto che si peggiora!
"
Ma l'Italia è sotto accusa. La mediazione di Schulz resta abbastanza isolata. A parte gli interventi dei forzisti del Ppe come Stefano Zappalà e Mario Mauro ("facciamo una politica di integrazione seria e a livello comunitario, non attacchiamo i singoli governi"), la maggioranza degli eurodeputati attaccano l'Italia e il governo. Mohacsi, rom di origine ungherese, accusa la maggioranza di "aver fatto dei rom il capro espiatorio della campagna elettorale" e il governo di essere "forte coi deboli e debole coi forti". Mohacsi semina il dubbio che il tentato sequestro della bambina di sei mesi "sia falso" e chiede che ci sia un'inchiesta seria "su chi ha incendiato i campi e chi incita all'odio razziale". La verde olandese Elly de Groen paragona "Berlusconi a Milosevic" e quello che sta accadendo in Italia "ai progrom degli anni trenta in Europa". Durissimi i deputati romeni. Adrian Severin, socialista, sostiene che "in Italia c'è una vera e propria fobia contro i rom e i rumeni che vengono mescolati e confusi". Tutto questo, secondo lui, "è l'anticipazione di nuove leggi razziali" e "le fiamme di Napoli accenderanno presto tutta Europa". Un altro europarlamentare romeno disprezza quell'Europa "che ci veniva a dare lezioni e ora sa solo generalizzare. Questo è inaccettabile e le conseguenze saranno incalcolabili". Anche Claudio Fava, ora coordinatore di Sinistra democratica, pronuncia un durissimo atto di accusa: "Berlusconi sta introducendo di nuovo in Italia il concetto di razza e sta portando l'Italia ai margini dell'Europa". Fava cita "Goebbels" l'inventore della propaganda del Reich e avvisa: "A Napoli è stato delegato alla camorra l'incarico di far sgomberare quei campi". Gianni Pittella (Pd-Pse) pretende da chi governa "soluzioni e non solo ruspe o capri espiatori".

Italia sotto accusa, quindi. La replica finale del Commissario mette in guardia da "strumentalizzazioni" su questioni così "complesse". E ammonisce: "La storia europea ci insegna che razzismo e intolleranza portano alla catastrofe. Se non facciamo nostra la lezione della storia, siamo destinati a rivivere la stessa catastrofe".

1 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ancora una volta Abissinia"
Riporto alcune raccapriccianti notizie comparse in questi ultimi tempi su diversi blog... Tra un po' ci chiederanno anche di rispolverare "la grande proletaria si è mossa"... per conviverci che ci sia un punto di incontro...già che ci siamo!
Il presidente degli Stati Uniti Bush l'11 giugno prossimo sarà di nuovo a Roma per discutere con il nuovo governo Berlusconi - uno dei suoi più fedeli alleati in Europa - un maggiore coinvolgimento dell'Italia nelle
strategie di guerra degli USA nei vari scenari.

Bush è "un'anatra zoppa" ma prima di concludere il suo mandato vuole
approfittare del favorevole clima politico bipartizan in Italia per
aumentare gli impegni militari del nostro paese. In poche parole Bush vuole
la disponibilità dell'Italia ai preparativi di guerra contro l'Iran, più truppe da combattimento in Afghanistan, nuove regole offensive per il contingente militare italiano in Libano da utilizzare contro l'opposizione
libanese, il pieno utilizzo dei militari italiani nei Balcani a difesa della secessione del Kosovo, il via libera ai lavori alla base militare del Dal Molin a Vicenza e l'allargamento operativo delle altre basi USA sul nostro territorio, la partecipazione attiva allo Scudo missilistico che già si sta realizzando con le prime installazioni nei paesi dell'Europa
dell'Est, una maggiore collaborazione tecnologica e militare tra aziende italiane e statunitensi (vedi l'escalation della Finmeccanica), la subalternità alle scelte della NATO, il rafforzamento della complicità militare e diplomatica tra Italia e Israele.
Una accresciuta aggressività militare finalizzata alla riconquista o all'ampliamento della propria sfera d'influenza sul mercato mondiale - oggi in evidente declino - è la risposta con cui gli Stati Uniti intendono rispondere alla recessione economica abbattutasi sull'economia USA. Il
tentativo dell'amministrazione Bush è quello di accollare i costi
economici, sociali e militari di questa sua crisi anche sui paesi alleati.

Su questa inquietante agenda di guerra, Bush troverà piena collaborazione da parte del governo Berlusconi, il quale si sta affrettando a far suonare
le fanfare della guerra e del razzismo ed a peggiorare, se possibile, in Libano, in Afghanistan e di nuovo in Iraq, il ruolo di guerra dell'Italia,
già delineato da D'Alema come quello la sesta potenza (coloniale) del mondo, in quanto a presenza di militari oltreconfine.