mercoledì 18 novembre 2009

Virus dalle uova d'oro.

Visti i tempi, tempi di grandi poteri ma di basse aspirazioni, dovremmo proprio cambiare il modo di dire "gallina dalle uova d'oro" (non so proprio perché deve essere la gallina nella storiella!) in "virus dalle uova d'oro".
Stando ad una recente dichiarazione del ministro della sanità Polacca - lo so, dei Polacchi non c'è da fidarsi per quelle storie sullo spionaggio. Ma soprassediamo- il virus H1N1 ha generato sì una pandemia, ma si tratta di pandemia di pecunia non tanto di virus. Un virus è un virus, e, lo sappiamo, va confinato, eliminato, eccetera. Sappiamo che ogni anno, nel mondo, in media ci sono 1 milione di infettati della normale influenza stagionale, di cui circa 250000 muoiono (la percentuale è maggiore nei Paesi in via di sviluppo). Sono dati reperibili. E sappiamo anche che i vaccini ci sono, e costano. E, sappiamo, ovviamente, che i vaccini si possono vendere là dove si possono acquistare, non certo in Paesi come il Gana. Ergo: metti un po' di notizie in giro, allarma la gente, esaspera, martella, e dagli ogni giorno a scovare quell'anonimo morto per febbre (la notizia arriva solo alla fine del fatto, come diceva Chesterton, non parla mai di come ci si è arrivati, della storia del fatto, proprio perché ne è incapace), e il gioco è fatto: qui s'ha da comprare il vaccino! E dagli a sborsare quattrini (pubblici) per comprare valanghe di medicinali (non testati) di cui forse solo una piccola percentuale di cittadini useranno.
Se aggiungiamo, a questi quattrini per farmaci, i quattrini per le missioni italiane gaudenti del beneplacito vaticano per esportare quello schifo della pace-americana-romana, e i quattrini spesi da tutti i parlamentari, più, ovviamente, tutti quelli spesi da Berlusconi-e-tutti-i-papi-come-lui...beh, certo un bel po' di soldi li tireremo sù per tutti i morti di fame del nostro Paese.

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