mercoledì 16 settembre 2009

La fatica della ragione in Italia

Eccoci tornati dalle nostre estati opulente, nonostante la crisi.
Eccoci tornati a battere sulle nostre tastiere, cercando, a fatica, di non lasciare spazio alla noia indotta dallo status quo.
Cerchiamo di dire qualcosa in nome della ragione.
1.
Abbiamo appreso tutti (se leggiamo i giornali) la notizia del massacro in Afghanistan avvenuto in Agosto a causa delle forze Nato, in un piccolo villaggio.
Circa 90 civili uccisi, tra cui la maggior parte donne e bambini.
Sicuramante, la notizia sara' stata letta durante una delle nostre digestioni diurne, quando si cerca qualche "utensile" per evadere il fastidio dell'afa. E l'informazione da' questo senso di utilitarismo personale.
Non so se a qualcuno, oltre all'afa, dava fastidio il fatto che il nostro Frattini, ministro degli Esteri del governo Berlusconi, ha ribadito la "nostra " italiana fiducia nel generale che conduce le operazioni in Afghanistan. Come dire: se muore un italiano, e' lutto nazionale, se muoiono massacrati donne e bambini sono cose che capitano. Stando dalla parte della ragione, non vedo quale differenza ci sia fra un assassino che ammazza e uno che dice che l'assassinio in qualche modo e' giustificabile. Certo, anche nel Vangelo c'e' scritto che e' meglio legargli una pietra al collo e gettarlo nel mare, ma non c'e' scritto chi debba farlo. Ma voliamo basso.
Il Vaticano che fa? Ancora insegue le sbornie del Cavaliere? Il mondo (italiano) e' in rovina e noi ancora usiamo metodi moralistici per acchiappare quel manipolo di cattolici moralisti che non c'e' piu'!
2.
Avrete sentito che ritornera' il nucleare. Ma gli italiani lo sanno?
Mentre la Germania ha annunciato che entro il 2022 chiudera' tutte le centrali nucleari, noi, che seguiamo il motto del cavaliere "aiutare chi sta indietro", andiamo piu' indietro, sempre piu' indietro. Per non parlare di tutti i segreti che ora emergono pian piano, come quello della nave Jolly Rosso, affondato piu' di dieci anni fa al largo delle coste di Amantea. Cosa conteneva? Scorie radioattive. Riciclaggio sporco. Cose ancora non chiare (cercate l'articolo sul Manifesto).
Fatto sta che, tutti, ad Amantea, hanno almeno un parente morto di cancro.
E cosa succedera' quando tutte queste centrali andranno in funzione? I nostri figli cose respireranno o mangeranno?
Ma nessuno protesta, nessuna agisce, nessuno alza la voce. Non c'e' forza o non c'e' volonta'. O forse tutt'e due. Ma, algi italiani, dategli la televisione, il piatto di pasta, lo sport e qualche altro piaceruzzo, il resto sono cose da Maroni.

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