lunedì 11 maggio 2009

Povera Italia

Rifletto sull'evento che ha visto l'Italia di nuovo sotto il mirino del Vaticano e dell'Onu, dopo che abbiamo scacciato con soddifazione del notro Maroni e del nostro Berlusca e del nostro Frattini, dei disgraziati che scappavano dal proprio Paese.
Non mi meraviglio di Maroni e del suo entourage che, se non vogliamo usare altri aggettivi, sono coerenti. Loro risolvono il problema dal punto di vista igienico: cose pulite e non complicate. Niente macchie. Niente tentennamenti. Un po' alla giapponese, solo che il loro paese non e' il Giappone.
Mi meraviglio sempre di piu' di Berlusca che ha detto, a seguito dell'evento, "non faremo una società multietnica come faceva la sinistra. Solo chi è in regola può entrare". Che cosa voleva intendere con questa frase?
La società E' multietnica. In Italia, abbiamo circa otto milioni di stranieri, o meglio, di gente con radici non italiane. A cosa intendeva il Nostro quando parlava di etnia? Si riferiva ai poveri, ai disgraziati, a quelli che non hanno il conto in banca? Se sì, il nostro Paese ha un portavoce razzista.
Sapete, duemila anni fa un tizio raccontò una favola circa un uomo, un povero cristo , che chiedeva aiuto ai passanti. Nessuno dei benpensatni del tempo si fermò ad aiutarlo. Nessuno di quelli che governano si fermò. Il povero disgraziato "non era in regola". Solo uno straniero si fermò ad aiutarlo.

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