sabato 20 settembre 2008

Vedi Napoli e poi muori

Questa frase me la son sentita dire fin da piccolo, d'estate, quando flotte di bagnanti napoletani venivano dalle mie parti. Non sapevo cosa volesse dire. Certo Napoli era una bella citta', e lo sarebbe se togliessimo tutti gli obbrobri edilizi degli anni settanta.
Ma la bellezza decantata da quella frase si riferiva al popolo napoletano, generoso, disponibile, genitore di tanti uomini illustri. Questo una volta. Adesso, se vai a Napoli, ci muori.
Solo nel 2007 ci sono stati 88 morti per camorra. Gli ultimi sette, nigeriani, freddati come in un film a Castelvolturno. Non e' Napoli, ma e' come se lo fosse. Ancora di mezzo i casalesi, o chissachi. Gente che vive al buio, si ingrassa per la morte. O forse, e' gente che non ha mai avuto un'altra scelta.
Sta di fatto che il nostro governo, nato sulla bandiera della sicurezza, e' caduto proprio nel paradosso. Caccia alla streghe sugli immigrati, quando intanto i nostri bravi italiani fanno piu' morti ammazzati di tutti. Per non parlare degli atti balordi di violenza, come l'uccisione di Abdul a Milano, italiano ma nero .
Manco a dire "ci eravamo sbagliati".

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