lunedì 23 novembre 2009

Epurazioni


Per un attimo mi sono intenerito di fronte alla faccia di Alfano, il cane-segugio del nostro cavaliere, non molto diverso da tanti altri cani del suo entourage.
Mi sono intenerito quando ho letto che ha avuto il tiepidissimo coraggio di replicare al suo boss (è questa la giusta definizione del nostro primo ministro) secondo, presumo, i suoi ancora vivi appelli della coscienza. Riporto la notizia presa dall'Osservatorio di Sicilia, che all'Alfano tiene in quanto siculo.

Durante una riunione degli esponenti di spicco del Pdl, presieduta da Silvio Berlusconi, questi avrebbe vivacemente redarguito Angelino Alfano perché, secondo il presidente del consiglio, starebbe tentennando non poco sulla questione del processo breve.

Secondo quanto riporta Liana Latella, la riunione è stata alquanto vivace anche perché dopo valutazioni e previsioni, qualcuno scopre che sarà molto difficile che a Montecitorio si possa arriva all’approvazione prima del febbraio prossimo.

Berlusconi a questo punto avrebbe proposto (imposto ?) di procedere con l’approvazione di un decreto legge. Angelino Alfano però avrebbe avanzato qualche dubbio e preferirebbe evitare di coinvolgere direttamente il governo e timidamente avrebbe detto : “No, questo non lo possiamo fare”.

Apriti cielo. L’ira di Berlusconi sarebbe esplosa fragorosamente e, sempre secondo la Latella, avrebbe minacciato Alfano di sostituirlo tuonando: “Tu forse non hai capito l’importanza della questione che stiamo affrontando. O noi risolviamo questo problema subito oppure tu te ne vai, perché sappi che ci sono molti altri che possono fare il ministro della Giustizia al posto tuo”


Siamo di fronte al vero potere, non so se chiamarlo il quarto o il quinto. Nella storia ne abbiamo visto dei copioni più o meno gravi, come nell'impero-prigione di Stali: salito al potere cominiciò le sue famose epurazioni di tutti quelli che non stavano al passo con i suoi dictat.

Come afferma lo scrittore Saviano, siamo di fronte a un passo irreversibile con questo storia della prescrizione dei processi brevi.
Ci auguriamo che questi sprazi di coscienza continuino più che mai, anche se "è molto difficile che un ricco (cioè uno di questi signori seduti a Roma) si converta".

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