martedì 30 marzo 2010

ERA OVVIO

Volevo scrivere dei miei timori prima delle elezioni. Ma non l'ho fatto per paura di dovermi smentire.
Invece, le mie paure erano azzeccate. Anzi, direi che erano certezze.
Era certo che il panorama politico italiano non si sarebbe modificato.
Berlusconi, il magnate che è entrato in tutti i "buchi", soprattutto in quello dei cervelli degli italiani, ha vinto. Ho meglio, è rimasto al potere. 
Non è servito a nulla presentare agli italiani i retroscena del suo sguazzare (lui stesso si è definto paperon de' paperoni, definendo gli altri banda bassotti). Non è servito a nulla mostrare a tutti, con tanto di carte e testimonianze alla mano, i suoi modi monarchici e tirannici con cui usa istituzioni e trasmissioni.

Non è servito mostrare il suo uso paternalistico della censura, il suo uso strumentale della famiglia e delle questioni "etiche", sostenuto da una chiesa moralistica che difende interessi, non certo la vita, perché la vita in mano a uno stato mafizzato è un aborto assicurato. 

A proposito, una nota per la Chiesa Vaticana: nei dieci comandamenti c'è scritto non uccidere ( e quindi non uccidere nemmeno il bambino nella pancia), ma ce ne sono altri nove da rileggere: non rubare, non testimoniare il falso, non commettere adulterio, amare il prossimo, chiunque esso sia, anche immigrato, amare il Signore con tutto,  non farsi idoli quali il denaro,  né tantomeno servirli, non usare il nome "dio" e collegati per il proprio odiens. Il Pdl per mezzo del suo nano e dei suoi alleati li hanno violati tutti, loro che si fanno portatori della tradizione cristiana dell'Italia. Da vomito. 

Non è servito far vedere, senza togliere né aggiungere niente, tutte le leggi fatte e pensate per proteggere la sua persona, i suoi scagnozzi e i suoi affari. Non è servito a spiegare agli italiani i suoi contatti, e quelli dei suoi alleati, con mafia e camorra. Non è servito far vedere come il nostro offende le persone, lui re nano del partito dell'"amore". Non è servito a mostrare, infine, il suo disprezzo morale per la donna e per il popolo di Gaza.
Perché, mi chiedo. Non ci sono che due spiegazioni.

Domandiamoci: chi abbiamo visto in TV sbraitare a destra e a manca? Chi abbiamo visto tutti i giorni, a pranzo, cena, di notte, lanciare giudizi e epitteti contro le istituzioni? Chi abbiamo visto inscenare delle parti ridicole di perseguitato, di invidiato, di uomo "dell'amore"? Chi abbiamo visto in TV impaurire gli italiani sugli immigrati? Lui e solo lui. Ormai tutto è suo.

Solo la TV della notte non lo è, la TV che nessuno guarda. E non ci facciamo illusioni. La gente normale guarda la TV. La gente normale, quella dominante, quella che vota questi signori, guarda la TV, non legge i blog, non legge libri, non ha voglia di parlare con calma, non ascolta. Da una parte li giustifico: o non hanno mai incontrato chi li avrebbe potuti prendere per le spalle, o sono così stressati dai problemi della sopravvivenza che manco badano a quello che fanno; o addirittura sperano in un futuro materiale personale da questi signori.

E infiene, la Lega. Non so davvero commentare. Un partito razzista e xenofobo, nonché costituito da autentici matti (vedi Borghezio) e esaltati, che usano metodi da ghestapo, come ha fatto a entrare nella testa degli italiani? 

Dobbiamo iniziare davvero qualcosa di nuovo e sperare che le generazioni future siano più sagge di questa, perché, sinceramente, credo che questo periodo finirà fra 20 anni, cioè quando tutti gli adulti di adesso saranno morti. Noi possiamo continuare a combattere non per il presente, ma per un presente futuro, per i nostri figli. Per amore dei nostri figli, se loro vorranno seguire le nostre orme.  

domenica 21 marzo 2010

FACCETTE ANNERATE, DI DELUSIONE

Si ha sempre meno tempo a scrivere, di questi tempi, che il pane è sempre più difficile trovarlo. E devo essere proprio matto se ancora perdo tempo a commentare i fatti italiani.

Dovrebbero commentarsi da soli, almeno per gente dotata del coraggio di ragionare. Del senso del gusto.
Come sapete, dopo la figuraccia del nostro duce-pinguino  Berlusconi e dei suoi seguaci, ieri a Roma siamo stati spettatori di una parte d'Italia ancora capace di andare dietro a questa gentaglia che ci governa. Il corteo di salamelecchi cantava "faccetta nera".
Commentiamo i loro patetici slogan.
"L'amore vince sempre sull'odio".
Oggi come oggi, ogni parola è un malinteso. Io dico "amore" e tu pensi a un'altra cosa. Io dico libertà e tu pensi a un'altra cosa ancora. Passavo per la strada e c'era un negozio roseo con la scritta "love community plaza". Penso che immaginiate tutti cosa sia. Un bordello, con pure la Visa e MasterCard.
Ma questi tizi cosa intendono con amore? Secondo loro, anzi secondo quello che vogliono far credere ai loro elettori, la giustizia - a cui gridano i recenti fatti di corruzione, associazione mafiosa di parlamentari e politici, scandali in appalti, eccetera- non è altro che "odio" e "invidia" di tutti quelli che non seguono il gregge drogato del Pdl. Secondo loro il chiedere giustizia è una forma d'invidia. Incazzarsi sulle leggi scudo di questo branco di porci che guadagnano fiumi di euri al mese - mentre c'è in Italia chi non sa come campare i figli -non è chiedere giustizia, è "invidia". Ricordate quella canzonetta di Iannacci, "le nostre lacrime fan male al re"? Ho detto tutto.
L'amore vince sull'odio. Ma che razza di presa per gli zebedei è mai questa? L'altro ieri leggevo che quei grassi pazzi a piede libero dei leghisti distribuivano sapone per lavarsi le mani se si entra in contatto con uno straniero! Peccato, che la regola non vale per tutti i calciatori milionari stranieri che sono in Italia. Per non parlare delle soubrette-escort-tv: lì si può toccare, e i pdellini ne sanno qualcosa (non ti preoccupare Berlusca: NON SIAMO PER NIENTE INVIDIOSI!). I pomodori e la salsa della sua bella lasagna, Borghezio (un fuori di testa totale!) non sa che vengono dalle mani sporche di poveri cristi umiliati e offesi che lavorano nei campi. Non mi meraviglio che i pazzi siano al parlamento. Prima avevamo anche delle attrici pornografiche, viste addirittura di buono occhio. Mah.
"Siamo il popolo di uomini e donne che amano la libertà". 
Di quale libertà stanno parlando? Si è visto come viene gestita la libertà di espressione: il premier-pinguino prende il telefono, chiama quello della RAI che se la fa sotto (senò perde le sue settimila tredicesime) e subito i vari annozero e talkshow controcorrente vengono chiusi con le pièù risibili giustificazioni. Ah Ah Ah! Secondo il saggio-incipriato della montagna di Montecitorio, il siculo-esperto di Costituzione, Angelino Algano, intercettare il premier sarebbe una violazione dell'articolo 15 della Costituzione.
La loro libertà: libertà di rubare, di andare a puttane con i soldi pubblici; di manovrare appalti; di elargire tangenti; di appoggiare stati assassini come Israele; di dire balle al popolo che manco se ne frega più; di sputare sugli stranieri, tranne quelli che giocano nel Milan; di fare accordi misteriosi con la gerarchia vaticana. Bene. Questa è libertà?


mercoledì 10 marzo 2010

VILLANO E' CHI VILLANO FA'


Oggi, ho riso e "pianto". Ci sono buone notizie, ma troppo poche per ridere "bene". 

Le liste Pdl non sono valide. Questo è il giudizio espresso dal Tribunale amministrativo.

Bene. Buona notizia. La risposta dei diretti interessati arriva tramite il loro patrono-protettore. Tramite una conferenza stampa. In essa ci sono due cose da sottolineare.

La prima riguarda il contenuto della risposta a questa decisione del Tribunale. Intendiamoci, non è che sia una novità. Secondo il nostro esperto di democrazia (andatevi a rileggere tutte le leggi ad personam berluscam fatte negli utlimi anni) il provvedimento, ovviamente aizzata dall sinistra, è antidemocratico. Attenzione, qui è il passaggio chiave che illumina tutto:tale provvedimento non è antidemocratico in sé, ma perché non corrisponde al criterio del buonsenso del premier. Cito le sue "eminenti" parole:

"E' stata violata la legge che riguarda la registrazione delle liste, perché i nostri delegati erano negli uffici entro l'orario stabilito, e poi sono state infrante anche le regole del buonsenso e verso di noi c'è stato un atteggiamento discriminatorio, come anche in Lombardia, con un atteggiamento fiscale verso di noi, mentre verso errori della sinistra si è chiuso un occhio"

Come dire: dovevo pagare la multa entro oggi, ma mia madre è caduta dal letto e l'ho portata in ospedale. Secondo voi, il carabiniere cosa dirà se gli dico "usi il buonsenso"?

Una volta ho perso una borsa di studio, perché il servizio di consegna rapida, la DHL, ci mese un giorno invece di 12 ore, come stabilito, a consegnare il pacco. Se avessi chiesto il buonsenso, cosa mi avrebbero detto? Intendiamoci, anche io sono per il buonsenso. Ma se lo applicassimo nelle norme, sarebbe tutto un caos. Il buonsenso è inapplicabile nell'interpretazione delle norme. Infatti, si chiamano norme. Dura lex sed lex. Ognuno di noi ha una vita piena di personali sottomissioni a pubblici uffici che si sono rifiutati di applicare il buonsenso. E da un certo punto di vista è giusto.

Sarebbe stato uno shoc personale se invece il premier avesse detto alla sua candidata "Ben ti sta!"

Dell'intervento, mi ha preoccupato invece la reazione al giornalista o comunque alla persona presente nella sala stampa. La reazione del premier-gentiluomo-dei-miei-stivali è tipica dei governi "golpisti" che non debbono dare ragione a nessuno (come Otello che alla fine del suo piano malvagio non dà spiegazioni). Anzi, se qualcuno chiede ragione è un "villano". 

Quando il potere non raccoglie il consenso con le buone, passa alla maniere forti. Ovvero, la violenza, verbale e anche fisica. Come si vede in questo video, in cui il ministro (un ministro! La parola viene dal latino e significa "servizio"...mah) La Russa si improvvisa buttafuori del re-triste-gentil-duce che, fedelmente, come le cagne affamate, esegue. 

 L'altra notizia che invece davvero mi ha preoccupato è l'approvazione della legge sul legittimo impedimento. Quest sì che è vero potere, vera violenza, vero golpe.

In sintesi, la legge stabilisce che:

Principio cardine: per il presidente del Consiglio, chiamato a comparire in udienza in veste di imputato, costituirà legittimo impedimento "il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti". E stessa cosa varrà per i ministri.(...) Saranno comunque oggetto di legittimo impedimento anche tutte quelle attività "coessenziali" alle funzioni di governo"

Due note. La prima è che la parola coessenziali non esiste in italiano (il potere, per non farti capire, complica). La seconda è che se ad esempio il ministro La Russa (uno a caso) ruba o corrompe qualcuno, lui può dire "mi dispiace, sono occupato a governare il Paese". Sono folli? Pazzi? Hanno perso la ragione? O siamo alla frutta?


lunedì 8 marzo 2010

SEMIRAMIDE, PER POCO?

Non mi meraviglio dell'ultima trovata dei luogotenenti della bastiglia italiana, all'interno della quale è imprigionata l'Italia stessa.

Sto parlando del decreto salva liste, che "salva", appunto, le liste elettorali del Pdl (=il partito di Berlusconi, il suo cesso, nel senso esatto latino, da cedere = luogo ove si cede qualcosa. Il Pdl è il luogo dove l'innominabile Berlusconi cede i suoi voleri. Nel "cesso" stanno poi tutti coloro che, per un piatto di minestra, obbediscono.).

Come tutti sapranno, e credo anche i nostri affezionati lettori all'estero, le liste Pdl nel Lazio sono arrivate in ritardo rispetto ai termini stabiliti dalla legge. Ma: sopresa! Miracolo! Prodigio! Magia!

Se si fa una legge in quatto e quattr' otto che annulla o "interpreta" quella scadenza, tutto è possibile.Come fece Semiramide, la regina che per giustificare la sua lussuria legiferò stabilendo che la lussuria non era un peccato. A ragione, Dante la colloca nell'inferno.

Vi ricordo, en-passant, che tutte le guerre, omicidi, carneficine, sono nate proprio da una interpretazione arbitraria e strumentale delle cose e dei fatti. 11 Settembre = sono stati gli afghani. Armi chimiche = ce li hanno gli iracheni. Povertà = sono stati gli ebrei. Sporcizia = sono stati i neri. Crimini = sono tutti degli stranieri. Vietgong = non sono uomini. Indiani d'America = sono primitivi. 

Non mi meraviglio affatto di questo. Avevamo parlato di recente di altre mosse e decreti del genere. Come quella che metteva in dubbio anche la testimonianza dei pentiti di mafia. "I riscontri anche parziali delle testimonianze non sono da considerarsi determinanti", si legge in una delle "loro" proposte.

Rimane il popolo. Unica arma rimasta, il voto. Per inteso, gli altri dall'altro lato non sono meglio.

I radicali e la Bonino non mi sono stati mai simpatici, perché guidati dall'istinto a volte amalgamano mezze verità a mezze falsità. Ma il voto forse è l'ultima speranza che ci è rimasta, oltre a quella di madre natura. 

Il tessuto costruito dal Pdl e dal suo monarca sono simili a quelli di governi golpisti che riescono ad arrampicarsi al potere e a rimanervi grazie a due fattori concomitanti. Il primo è la condizione economica della nazione. Un popolo affamato non ha tempo per dedicarsi alla lotta politica. Oggi in Italia, i disoccupati sono arrivati a un milione, senza contare quelli caduti nel precariato, ovvero quelli che per mangiare devono fare lavori instabili, non retribuiti costantemente, saltuari, rischiosi, incerti. Il tempo sottratto alla ricerca del pane è un lusso. Per psicoinfluenzare il popolo, a volte si adottano slogan risibili che additano tale condizione agli immigrati, che mangiano il lavoro e storie simili. Lo stress per la sopravvivenza aumenta le paure inconscie.

Il secondo fattore è la connessione stretta fra i governanti e la matrice industriale-borghese-mafiosa della nazione, ovvero ciò che garantisce una buona fetta di elettorato e forse l'unica che influisce.  In questa matrice inserisco anche i sionisti, con tutto il rispetto per gli ebrei. Tale connessione è così stretta che nemmeno la magistratura è capace di stanarla. O, meglio, quando la stana è essa stessa colpevole di averla stanata. Per cui, il lecito è tutto ciò deciso in alto. Il giudizio dei magistrati diventa opinabile al governo, insindacabile altrove. E' proprio il contrario della democrazia. 

Ci sono due orizzonti: o il corso naturale della ragione l'avrà vinta in Italia, se i brandelli della democrazia non verrano divorati del tutto, o assisteremo a un riemergere di terrorismi esasperati, molto diversi da quelli degli anni 70 dove c'erano altre menti, credo anche gringhesche, a manovrare le pedine. Qui non c'è più la minaccia comunista.

Il colpo di grazia all'Italia di De Gasperi è stato dato. Vedremo se quello che scriviamo qui avrà un riscontro. Se vincerà ancora il monarca-nano, il falso deo dell'eros (non certo dell'amore come sostiene lui), dovremo rassegnarci, come si rassegnò il popolo americano di fronte alla rielezione di Bush junior, il malato mentale signore della guerra (e di nani)