venerdì 9 gennaio 2009

Di buon mattino

Dedico un minuto per rispondere al nostro ministro degli Esteri, che, stando alle sue parole, dimostra di essere filo-americano-bushiano e filo-israeliano.
Il cardinale Martino invece non ha peli sulla lingua e la dice chiara: la striscia di Gaza è un lager.
Le parole, che spesso sono peggio della spada, dette e ridette in ogni poltrona dell'Europa assomigliano a queste: "la colpa è di Hamas che usa i civili come uno scudo umano".
Rispondiamo per punti, calmando la nostra ira di fronte a tale cinismo.
1) Qualcuno ricorda il detto "usare il cannone per ammazzare la mosca"? Possiamo anche ammazzare la mosca, me di quelli che abitano in casa con la mosca cosa diciamo?
2) Quando Geddafi sparava missili nel Mediterraneo, non mi sembra che l'Italia abbia bombardato la Libia.
3) Rispondere con una forza sproporzionata e barbara dimostra due cose. Prima, la debolezza di Israele, o comunque, della parte "offesa" che risponde, in quanto non sa controllarsi, manca di una nervatura di prudenza che sarebbe una vera virtu' per i politici. Seconda, la sua politica del tutto razzista,o di classe, se vogliamo usare termini piu' italiani. Esiste una razza, quella israeliana, superiore a quella palesinese. Per cui bombardare sui civili non fa né caldo né freddo. Oppure, esiste la classe Israeliana e la classe Palesinese, che pur se da 60 anni vive da cani nei campi profughi, depradata di tutto, non ha diritto ad alzare la mano.
4) Quando la mafia metteva le bombe in Sicilia (e altro che missili, quintali di tritolo!), non mi sembra che l'aviazione abbia bombardato la Sicilia. Erano questioni interne, certo, ma, stando a Israele, che si considera l'unico proprietario della Palestina, non dovrebbe, allora, mandare la Polizia a stanare i terroristi?
5) Se è vero che i cugini degli Americani sono gli Inglesi, io azzarderei anche la verità che i fratelli degli Americani sono gli Israeliani. E da loro hanno imparato come si fa. Guardando all'Iraq si sono aperte mille nuove possibilità per Israele. "Se l'ha fatto l'America con l'Iraq, lo possiamo fare anche noi..."
6) Infine, il cinismo di Frattini: "Hamas è il problema". Se avesse detto "il problema è che la povertà, la miseria, la continua umiliazione nelle piu' elementari cose della vita, come l'avere un tetto e delle camicie pulite, le ingiustizie gravi e le ferite profonde del passato: sono questo il problema. E ,forse, lenirle, o aumentare gli sforzi di cooperazione, non solo confinati a qualche ONG sbrandellata, potrebbe diminuire la rabbia, forse anche comprensibile dei terroristi. Qui non si tratta di terrorismo puro, cioè azione armata per sovvertire il governo. Si tratta - e gli stessi terroristi lo dicono - come unica difesa del nostro popolo martoriato. Cerchiamo, allora, prima di sradicare le cause del terrorismo, e dopo agiremo. E il nostro lavoro di collaborazione non sarà fermato dalla violenza dei gruppi armati, o, almeno, non risponderemo da folli, ma affideremo tutto alla giustizia, nel rispetto dei popoli".
Ma questo non si chiamerebbe Frattini, e al governo non ci sarebbe Berlusconi.

Prima, per giustificare le vittime innocenti, si usava un termine caro agli Americani: "acceptable losses". Adesso non si usa piu'. Sembra che la soglia delle perdite accettabili sia stata superata.

lunedì 5 gennaio 2009

La fine del buon senso

Torniamo a parlare di Palestina, interrompendo come al soito le nostre analisi sul governo Berlusconi.
Parlando con conoscenti, mi dicevano "Hamas è colpevole perché sapeva che Israele avrebbe reagito come ha fatto altre volte".
Pensiero questo condiviso dalla maggior parte dei diplomatici, compreso il nostro Frattini con la sua frase che rasenta il ridicolo: "non c'è chi vince e chi perde" (dovremmo dirlo a tutte le madri che hanno visto massacrati i loro bambini nelle notti di inizio d'anno per capire cosa significa perdere qualcosa).
Pensiero falsamente giusto, che cerca di dare una giustificazione, che cerca di trovare una motivo (durante le discussioni della pausa caffé, dove, per non sembrare poco originale, si deve dire la propria).
Ebbene, semplice domanda: se un moccioso vi molesta tirandovi addosso dei sassolini, voi cosa fareste? Partireste per incendiargli la casa?