martedì 30 dicembre 2008

Amici e non

Ve lo dico subito: Dopo l'attacco di Israele in Palestina, l'ennessimo attacco, io non ho che un solo tipo di amici. E sono quelli che con me gridano: assassini! E con i mandanti di tali crimini, tutti coloro, compresi USA e ONU, che non muovono un dito. Per questo Berlusconi, non può essere nostro amico.
Israele si comporta come l'USA di Bush e tutti gli altri Paesi nazisti del passato. Tu mi ammazzi uno e io te ne ammazzo cento, non conta se soldati o bambini inermi.
Mi ricordo che in Kosovo, Clinton sganciò, dopo qualche mese, su Belgrado, una quantità immane di missili. E pure lì, il movente era la rappresaglia sproporzionata contro innocenti del Kosovo che, magari, qualche volta avranno pure preso a pedate qualche serbo.
In Palestina, dove da 60 anni innocenti pagano per l'ira sproporzionata di un Paese che si dice fondato sul Dio di Abramo, nessuno si muove. Non solo morti ammazzati dalle bombe, ma anche gente costretta ad avere, ogni giorno, come unico scopo quello di riuscire a trovare un pezzo di pane nella melma in cui vive. Questa è la striscia di Gaza, e alcuni tra di noi l'hanno visitata.

Ecco cosa può dire una madre che perde 5 figlie, senza che abbia commesso nessun crimine e senza nemmeno la possibilità di fuggire dal suo Paese, per proteggersi:
"La famiglia Balusha era composta da otto figlie e un maschio, Muhammad, che dormiva nella stanza nei genitori e si è salvato. Dice la donna tra le lacrime: «Se venisse ucciso anche solo un bambino israeliano, il mondo intero si indignerebbe, e il Consiglio di sicurezza dell´Onu verrebbe riunito. Ma il sangue dei nostri bambini non conta niente per il mondo. Questo è un crimine di guerra e chi lo ha fatto dovrebbe essere portato davanti alla giustizia".

L'unica cosa buona di Internet, a parte essere il covo di perversioni e di banchieri, è che le notizie si possono conoscere con alto grado di affidabilità. Questo grido emblematico di questa madre rimarrà fino a quando Internet rimarrà. E oltre questo, rimarrà anche altrove, là dove tutto questo troverà un senso.

giovedì 4 dicembre 2008

Fattore due

Mentre Berlusconi cerca di far fronte alla crisi economica mondiale,
in Zimbabwe e' scoppiato il colera. A parte i morti, mi colpivano alcune cifre che il ministro della sanita' ha dato durante una conferenza stampa.
Dice "ci servono almeno 40 milioni di dollari" per compare le medicine e i prodotti chimici per depurare l'acqua. Sulla scrivania, avevo l'ultimo numero di una rivista internazionale di ingegneria, dove v'era una articolo sulle spese militari del Pentagono.
Sembrerebbe che il Pentagono spende circa 20 milioni di dollari per produrre nuovi sistemi di difesa. Dimenticavo; 20 milioni all'ora. Basterebbero due di sciopero al Pentagono, per rifornire lo Zimbabwe non di aerei miliati ma di medicine. Se il Pentagono fosse stato in Italia, forse due ore di sciopero si trovavano tranquillamente.